Le "sparatorie" silenziose di Milano

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Le "sparatorie" che non succedono a Napoli, non fanno notizia. Non è la prima volta (e non sarà nemmeno l'ultima) che episodi di cronaca nera avvenuti al nord non hanno la stessa diffusione mediatica a livello nazionale, rimanendo confinati nei media locali, a differenza di episodi simili avvenuti al sud. Ultimo caso una spariatoria a Milano riportata da "Cronaca Ossona", qui un estratto:

"Milano nel Caos. Arriva la polizia per sparatoria. In più, treni fermi
Milano - Che caos oggi a Milano. Treni fermi, annullati e anche una sparatoria. Alle 20 è intervenuta la polizia di stato e i soccorsi. I caos dei treni si è risolto proprio quando hanno iniziato a  sparare in piazzale Abbiategrasso. Sulla sparatoria attendiamo notizie."

E ancora:
"Alcune fonti giornalistiche hanno dato la notizia, ma senza particolari. Si indica una vittima, probabilmente non deceduta"


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La lingua napoletana è la seconda più parlata nello stivale dopo l'italiano

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Da un articolo di "libero quotidiano": "L'Unesco riconosce il napoletano come lingua, e non dialetto, seconda solo all'italiano per diffusione tra quelle parlate nella penisola. Sicuramente si tratta dell’idioma italico più esportato e conosciuto grazie alla canzone classica partenopea, una delle maggiori espressioni artistiche della cultura occidentale che da più di un secolo diffonde in tutto il mondo la bellezza della parlata napoletana. Una lingua romanza che, nelle sue variazioni, si parla correntemente nell’alto casertano, nel sannio, in irpinia, nel cilento, e nelle zone più vicine di Lazio, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Molise e Puglia, ovvero tutti quei territori che nelle antiche Due Sicilie costituivano il Regno al di qua del faro di Messina laddove la lingua nazionale era appunto il Napolitano, mentre il Siciliano era la lingua nazionale del Regno al di la del faro (Sicilia)." Fonte e Articolo completo QUI
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